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Ahi! ⚠️ I passi falsi da evitare nei colloqui con il medico

Fehler, die Sie in Arzt-Patienten-Gesprächen vermeiden können

Un colloquio medico–paziente consiste in un dialogo aperto e improntato alla fiducia reciproca per giungere a una diagnosi e una terapia efficace.

 

Questa almeno è la teoria. Nei fatti, sia i pazienti che i medici hanno la sensazione che non vada sempre tutto come dovrebbe. A volte i pazienti hanno la sensazione di essere incompresi, sopraffatti o messi in secondo piano. Anche ai medici può capitare di sentirsi scavalcati se il paziente arriva già con una diagnosi e richiede una terapia trovata su internet.
 

 

10.11.2023 | Tempo di lettura: 4 min.
Peter Korthals

Il ruolo spesso sottovalutato del paziente nel colloquio

Le ricerche sullo «shared decision-making» (processo decisionale condiviso)I dimostrano invece che le decisioni basate unicamente sulla competenza specialistica possono talvolta essere insensibili alle reali esigenze del paziente.      

Le migliori decisioni sono quelle prese tenendo conto sia delle competenze specialistiche del medico, che si basano su nozioni scientifiche, sia delle competenze dei pazienti, ossia di quello che i pazienti sanno riguardo alla propria persona. (A questo proposito, si veda anche l’articolo «Competenze del paziente»)

È stato infatti dimostrato scientificamenteII che, oltre a migliorare la loro soddisfazione, il coinvolgimento dei pazienti ha un effetto positivo anche sull’aderenza alla terapia raccomandata e, in ultima analisi, sulla sua efficacia.

Per questo motivo è assolutamente opportuno che i pazienti si assumano una parte della responsabilità per il buon esito della terapia. Se omette di menzionare la propria storia clinica o delle peculiarità inerenti la propria situazione personale, infatti, un paziente potrebbe non ricevere la terapia adeguata.
 

 

Andare dal medico senza prepararsi può essere un errore molto graveI pazienti che si recano dal medico rischiano di commettere un primo passo falso già nella fase di preparazione. Se infatti non si chiedono cosa vogliono che succeda nel corso del colloquio, si lasciano sfuggire l’opportunità di influenzarne lo svolgimento  e, soprattutto se sono tesi o nervosi, corrono il rischio di dimenticare domande e informazioni importanti che avrebbero potuto fornire indicazioni decisive al medico.

You cannot not communicate.
Paul Watzlawick

Un altro passo falso riguarda l’atmosfera. Una persona che si reca dal medico con un atteggiamento particolarmente ostile o critico è inevitabilmente prevenuta. In queste condizioni è molto difficile che possa nascere un dialogo aperto e anche creativo.

Durante il colloquio, poi, ci sono numerosi comportamenti che impediscono di giungere a un buon risultato. Ad esempio è controproduttivo non ascoltare attentamente o interrompere il medico in continuazione, ma attenzione: ascoltare attentamente significa anche concentrare tutta la propria attenzione sull’interlocutore senza pensare già alla propria risposta o alla domanda successiva! La strategia di non dire nulla e restare passivi non favorisce certo il dialogo, ma anche il suo opposto, ossia intervenire energicamente magari con minacce e accuse, vanifica qualsiasi tentativo di stabilire un ambiente armonico.

 

Prudenza con il Dr. GoogleUn comportamento particolarmente malvisto dalla categoria medica consiste nel presentarsi con una soluzione già in tasca, magari consigliata dal Dr. Google. Non c’è niente di male nel raccogliere qualche informazione prima di andare dal medico, ma non basta certo una ricerca su internet per sostituire una laurea in medicina. (A questo proposito si veda anche l’articolo «EverAsk vs. Dr. Google»).

 

Come prepararsi al meglio per un colloquio con il medico

Se vogliamo che il colloquio vada bene, la prima cosa da fare è prepararsi con cura sui temi che ci stanno a cuore. Per non dimenticare nulla conviene annotare tutte le informazioni che riteniamo utili, con carta e penna oppure ricorrendo a uno strumento digitale. Soprattutto nei colloqui spiacevoli da affrontare, che chiamano fortemente in causa le nostre emozioni, si può sempre dare un’occhiata agli appunti per non rischiare di perdersi.

EverAsk, ad esempio, è uno strumento digitale che aiuta i pazienti nelle fasi di preparazione, svolgimento e ricapitolazione dei colloqui con il medico guidando gli utenti nella creazione di un foglio degli appunti per mezzo di domande strutturate.

Un piccolo consiglio: per non irritare il medico («Ma perché questo paziente guarda in continuazione il cellulare?»), quando entrate nello studio potete dire apertamente che vi siete preparati («Per me questo è un colloquio importante, quindi ho annotato qualche domanda. Glielo dico perché ogni tanto darò un’occhiata al cellulare per controllare se le ho fatto tutte le domande che volevo.»).

Durante il colloquio, EverAsk consente di appuntare le risposte del medico direttamente nello spazio libero sotto le domande. Un segno di spunta a fianco delle domande già fatte permette di mantenere il controllo della situazione e toccare tutti i temi desiderati. 
 

 

 

Sette regole d’oro per un buon colloquio

1

Fare un elenco delle domande 
Prima di andare dal medico, preparatevi le domande che volete fare al medico e portate l’elenco con voi all’appuntamento.

2

Stabilire l’obiettivo del colloquio
Questa regola vale soprattutto nelle situazioni complesse e spiacevoli da affrontare. Un obiettivo differenziato vi aiuta a non perdervi nel corso del colloquio.

3

Riflettere sui fattori personali
Ad esempio, fate un lavoro a turni o avete paura delle siringhe? Oppure volete evitare a tutti i costi l’accanimento terapeutico?

4

Trattare il medico con riguardo
Il rispetto è un ingrediente essenziale per un buon colloquio. Ascoltate e date al medico tutte le informazioni che deve avere.

5

Partecipare attivamente al colloquio
Fate tutte le domande che vi vengono in mente! È utile anche ripetere con parole proprie quello che dice il medico per essere certi di aver capito tutto ed evitare malintesi.

6

Controllare di non aver dimenticato nulla
Già nel corso del colloquio, chiedetevi se c’era ancora qualcosa che volevate sapere. 

7

Partecipare alle decisioni 
Comunicate convinzioni, valori, atteggiamenti e desideri personali per giungere alla terapia più adatta a voi.

 

Sources
Fonti

I  A patient in the clinic; a person in the world. Why shared decision making needs to center on the person rather than the medical encounter. Clayman, Marla L., Gulbrandsen, Pål, Morris, Megan A. Patient Education and Counseling, 2017, Volume 100, Issue 3

II  Shared Decision-making Lowers Medical Expenditures and the Effect Is Amplified in Racially-Ethnically Concordant Relationships; Brown, Timothy T. PhD; Hurley, Vanessa B. PhD, MPH; Rodriguez, Hector P. PhD, MPH; Lee, Jadyn; Gupta, Neel; Toolsie, Grace Markarian, Sione BA; Valenzuela, Sofia; Med Care (2023)

 

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